Ore 18:10, varco l'uscio di casa e l'unica cosa a cui penso è di organizzarmi per la visione di questo fantomatico programma su "Nuvolari". Per prima cosa preparo il soggiorno. Accendo TV e decoder. Telecomando alla mano digito la combinazione : 2-1-8. Il comando inviato al decoder è velocissimo e subito il decoder si imposta sulla stazione da me desiderata. Bene. Di corsa in cucina. Ho ancora circa tre quarti d'ora prima dell'inizio del programma quindi devo preparare il mio CHILI mensile in questo poco stralcio di tempo. Taglio le cipolle grossolanamente e in circa mezz'ora tutti gli ingredienti sono amorevolmente amalgamati nella pentola. Ore 18:50, anche se con un netto anticipo decido di incamminarmi verso il divano per non perdere un eventuale inizio anticipato del programma. Abbasso il gas. Passando dal frigo prendo frettolosamente una birra. Non è importante quale! La apro mentre mi dirigo verso il soggiorno. Ogni secondo è importante. Arrivo al divano e mi siedo. STUPORE e PAURA!!! Sullo schermo fa’ bella figura un signore sulla cinquantino con un cappello della nostra amatissima Mustang. Lo sgomento viene placato nel mio rendermi conto dell'essere solo una coincidenza. In effetti, stanno parlando di moto.
Inganno l'attesa facendo "zapping" tra i vari canali della piattaforma televisiva. Niente è sufficiente a rilassarmi dal pensare alle mirabolanti immagini che avrei visto da lì a poco.
Ore 19:00, mi reimposto sul canale 218. Ancora alcuni secondi di pubblicità ed ecco che inizia : "American Dream". Questo il poco fantasioso titolo del programma. Scopro trattasi della prima puntata. Infatti, il programma inizia con una breve introduzione sulla "missione" di questo programma, un viaggio attraverso gli stati uniti dalla costa ovest alla costa est alla scoperta della visione motoristica d'oltreoceano. Dopo poco scopro, con mio stupore, essere Guido Bagatta uno dei due presentatori.
Inizia il programma. Bagatta è lì, cento gradi all'ombra, alle spalle un TOP-FUEL ed una PRO-MOD. Racconta ai telespettatori di dove si trova. In una scuola di "dragracing". Ovvero dove chi desideri affacciarsi al mondo delle "dragracing" muove i primi passi. Scorrono le immagini ed i ricordi arrivano come un colpo di revolver. L'odore, il fragore, la potenza. Mi sembra di essere ancora lì a vedere questi mezzi dalle incredibili prestazioni.
Inizia l'intervista ad uno degli insegnati. Le domande sono le più disparate : dal motore alle gomme, dalla potenza alla velocità, dal burnout all'apertura dei paracadute. Tutto è ben intervallato da immagini di partenze ed incidenti di TOP DRAGSTERS. Il primo quarto d'ora passa in un batter d'occhio ( praticamente come la birra che avevo preso precedentemente NDR ). Corro in cucina a "girare" il chili, anche se davanti ai miei occhi vedo ancora tutte quelle immagini....indescrivibili! Controllo il gas e torno sul divano. L'avviluppante pelle non basta a placare la mia bramosia. In un attimo siamo ancora "in pista".
Nuova location, praticamente dietro a dov'eravamo prima. Bagatta si trova in un museo della NHRA dove sono conservati vari modelli storici di dragster. Poca tecnica e molta storia. Unico errore fastidioso è stato chiamare dragster un semplicissimo hot-rod, plausibile.
Sembra sia appena iniziata la seconda parte che inizia la sigla di chiusura............Peccato, mi stavo divertendo.
Alzo la mia carcassa dal divano e vado in cucina. Il chili è pronto ma la mia mente è ancora ferma a quelle immagini, a quei ricordi, a quelle emozioni. Spengo il gas e prendo la pentola, la appoggio a tavola. Mi preparo una porzione e mentre aspetto che si freddi penso a cosa mi aspetterà nella prossima puntata. Ormai la fame vince la mia concentrazione e mi appresto a gustarmi la pietanza "latina". Peccato aver avuto una sola soddisfazione questa sera...