Messaggioda paride » lunedì 19 maggio 2008, 19:56
viaggiando sui vari forum ho trovato questo, per potrebbe "se vero" farci evitare l'utilizzo di particolari additivi.
A prima botta mi sembra che possa fare al caso nostro e possa decisamente contribuire alle mancanze del piombo così come ci fa notare egregiamente stefano! VALE LA PENA LEGGERE!! SCUSATE SE é UN Pò LUNGO però finite di essere schiavi di additivi!
Trattamento "TS" (Se cercate prodotti per il trattamento antiattrito semipermanente su internet trovate anche dove poter acquistare con pochi euro!) (gli esauriti di tuning non mancano di trattare i loro motori con sta roba e vi dirò che una volta l'ho fatto anche io nella mia opel kadett gsi constatando un miglioramento prestazionale radicale!!!!)
E' un prodotto innovativo creato per consentire un'immediata ottimale pulizia e lubrificazione delle valvole e delle varie componenti della parte alta del motore 4 tempi, compresa camera di combustione.
Il processo di combustione di qualsiasi carburante produce residui carboniosi che si depositano nella camera di combustione e sulle valvole, ostacolandone la funzionalità.
Tali incrostazioni sono riscontrabili in un veicolo anche dopo pochi km di percorrenza e, accumulandosi, peggiorano sempre più il processo di combustione, determinando un decadimento delle prestazioni in termini di potenza e brillantezza, con conseguente aumento dei consumi e delle emissioni inquinanti.
Il trattamento iperlubrificante "TS" apporta sensibili benefici perché:
- supplisce all'inadeguato potere lubrificante della "benzina verde";
- consente ai motori progettati per la "super" di non subire onerose modifiche e rende superfluo l'uso di additivi lubrificanti nel carburante. Indispensabile soprattutto per i veicoli d'epoca;
- riduce immediatamente l'opacità dei "diesel".
METODO DI AZIONE
Inalato lentamente nella camera di combustione, la formulazione disgrega gradualmente le incrostazioni esistenti, espellendole con i gas di scarico. Il PTFE riveste le superfici metalliche della camera di combustione (valvole comprese), iperlubrificandole permanentemente e proteggendole da usura ed elevato calore. L'elevato potere antiaderente del PTFE non consente la riformazione dei residui carboniosi per la durata fisiologica della formulazione, circa 25.000 km.
VANTAGGI
- Funzionamento più disinvolto e silenzioso
- Incremento di compressione
- Maggiore accelerazione ed elasticità
- Riduzione dell'usura delle valvole
- Riduzione del consumo di carburante
- Riduzione immediata della fumosità, soprattutto nei "diesel" e degli incombusti.
Tutti questi vantaggi sono riscontrabili nell'arco di 15 minuti max.
APPLICAZIONE
Dopo aver agitato energicamente il flacone, introdurre la formulazione attraverso la presa aspirante aria più vicina al collettore (es.: depressore del servofreno, filtro aria, farfalla,ecc.)
- Il trattamento deve essere effettuato a motore possibilmente freddo
- Tenere il motore ad un regime di 300-500 giri più elevato del minimo
- Inalare lentamente la formulazione, una spruzzata ogni 10-15 secondi. Tanti più km. di percorrenza ha il motore, tanto più lentamente occorre procedere.
- Evitare che la formulazione venga aspirata in un'unica soluzione!!!
- Dopo 3 inalazioni, dare un colpo secco di acceleratore
- Ritornare al regime iniziale e continuare l'applicazione
- Durante l'applicazione potrà essere emesso molto fumo bianco dallo scarico, causato dalla rimozione delle impurità. Evitare di respirarlo!
- Lasciare in moto finquando perdurano corpose emissioni.
Il dosaggio da applicare è pari al 5% della cilindrata (es.: 2000 cmc = 100 ml di H.P. "TS")
Su motori civili e/o da lavoro è consigliabile un'applicazione ogni 25.000 km. o quando se ne avverte la necessità.
Su motori da competizione, dopo il primo trattamento, inalare l'1% prima di ogni gara.
"CL"
Questa formulazione al PTFE complesso potenziato reattivo è idonea al trattamento di tutti gli organi lubrificati con olio, con presenza di filtro. Rappresenta l'ultima generazione della tecnologia dell' iperlubrificazione" nei circuiti lubrificati, contenendo, oltre al PTFE, un composto di specifiche materie prime idonee a preservare le caratteristiche chimico fisiche dei normali lubrificanti, anche sotto elevati carichi e le più svariate condizioni climatiche.
Per questa formulazione viene usato un PTFE con particelle molecolari inferiori ad 1 micron, idonee a sopportare qualsiasi minima tolleranza.
METODO DI AZIONE
Il principio su cui si basa il trattamento "CL" è il seguente: rivestendo due superfici metalliche, che scorrono a contatto tra di loro, con una sottile pellicola di PTFE, l'attrito sviluppato viene drasticamente ridotto (circa l'80%), comportando una notevole riduzione dell'energia necessaria al funzionamento di quelle parti che devono necessariamente scorrere a contatto tra di loro con una frequenza molto elevata, per esempio "pistone e cilindro".
MENO ATTRITI = MAGGIORE POTENZA
Minore energia applicata significa aumento di potenza. L'incremento medio, in un motore ad alte prestazioni, è mediamente del 3% quando sottoposto ad estremi carichi. L'errore più ricorrente quando si sottopone un motore trattato col PTFE al test del "banco prova" è quello di attendersi, in pochi istanti, un aumento spropositato di potenza! Poiché gli attuali lubrificanti sono di una qualità molto elevata, è necessario prolungare la prova fino agli estremi limiti di resistenza del lubrificante per poter effettivamente comprovare l'efficacia dell'"iperlubrificazione"! Cioè, quando la decomposizione chimico fisica del normale lubrificante comincia a creare maggiori attriti ed erodere potenza! Erosione che non avviene in un motore "iperlubrificato". E, soprattutto, verificare dopo lo stress subito, le sostanziali differenze di logorio esistenti tra un motore "trattato" ed uno "non trattato".
I valori di erosione di potenza causati dall'attrito sono nettamente superiori in altri organi di una vettura: vedi cambio e differenziale.
Organi lubrificati in misura insufficiente rispetto al volume degli ingranaggi ed ai carichi di lavoro cui sono sottoposti, se rapportati volumetricamente al quantitativo di lubrificante esistente nel corpo motore.
Questa penalizzante equazione, comporta notevoli perdite di potenza al motore causate dai freni dinamici cui deve suffragare e si manifestano con l'aumento delle temperature operative e con maggiori consumi, a parità di prestazioni.
Testando le prestazioni di una vettura su un "banco a rulli", dopo un trattamento "iperlubrificante" a cambio e differenziale si potranno notare:
- incremento di potenza alle ruote
- incremento di potenza al motore
- riduzioni del consumo di carburante
- riduzioni delle emissioni nocive I relativi valori sono suscettibili di variazioni, anche sensibili tra i vari modelli, per cui qui non rappresentabili.
RIDUZIONE DEL LOGORIO CAUSATO DALLE PARTENZE A FREDDO
La prima applicazione del PTFE nei motori nacque proprio per la riduzione dell'usura nelle "partenze a freddo". Ogni operazione riduce la durata di un motore mediamente di 2 ore poiché la parte alta è assolutamente priva di lubrificazione.
Quando le superfici di scorrimento sono protette dal rivestimento permanente di PTFE, l'usura viene annullata e le partenze a freddo facilitate in qualsiasi condizione, soprattutto in presenza di temperature ambientali molto rigide, migliorando anche l'operatività complessiva.
Il trattamento può essere effettuato sia su motori nuovi, a livello preventivo, che su motori usurati: riempendo le micro-porosità causate dall'usura, ripristina le originali condizioni "pistone-fascia-cilindro" e ristabilizza l'adeguata compressione.
PROTEZIONE E SICUREZZA
La micropellicola di PTFE, evitando il contatto metallo su metallo, protegge tutti gli organi da possibili grippaggi dovuti al calore ed alla conseguente espansione dei metalli.
Inoltre, la micropellicola costituisce un eccellente autolubrificante di emergenza in caso di accidentale guasto o totale assenza di lubrificante.